Ecco perchè Inside Out 2 non funziona come Inside Out.
Inside Out 2 è appena uscito e già si assesta campione di stagione con più di un miliardo di dollari incassati nel mondo. Anche In Italia è il film più visto dell’anno.
E’ il sequel del film omonimo del 2015 (2015????) e ripropone lo stesso schema vincente: Le nostre azioni sono causate dalle nostre emozioni e viceversa quello che ci succede causa delle reazioni nelle nostre emozioni.
In tutto questo le emozioni sono personaggi che interagiscono sia tra loro sia con quello che succede alla ragazzetta, ognuno col proprio punto di vista.
Lo schema funziona, e in questo secondo capitolo la protagonista ha a che fare con la pubertà e ciò che ne consegue, dunque terreno fertile per i conflitti interni che animano i nostri tormenti.
E quindi nuove emozioni equivalgono a nuovi personaggi.
A proposito di schema, però, i creativi disney/pixar non hanno inventato nulla.
Dobbiamo infatti al genio di Woody Allen l’idea di fare diventare personaggi che dialogano tra loro le nostre emozioni e sensazioni, ed è infatti ciò che si racconta nell’ultimo episodio di “Tutto ciò che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere” del 1972.
Lì non si parlava di pubertà, però…
O meglio, non se ne parlava nei termini di un film per famiglie…
Tornando ad Inside Out 2
Il film è buono, ma non come il primo.
Nel film del 2015 (2015???), infatti, era il personaggio di Bing Bong che, sottraendosi dalle priorità di Riley, le consentiva l’avanzamento nel percorso di crescita, creando una perfetta metafora della perdita dell’innocenza e regalandoci la scena più bella e straziante del film.
In questo capitolo, invece, è un marsupio parlante di nome Bouncy che aiuta le vecchie emozioni a rientrare nel quartier generale da cui sono stati cacciati dalle nuove, e fa dunque proseguire la storia fino alla risoluzione finale. Ma non si fa metafora di nulla, e diventa così un espediente gratuito, che non partecipa al meccanismo dello schema principale, indebolendo ciò che nel primo capitolo era stato il picco emotivo: l’epilogo di Bing Bong, appunto.
Voto: 7
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