lunedì 29 giugno 2020

Avere anni 20 con Il Pesce parla, Vipra e Nico Arezzo


Il Pesce parla - Come Cattivik

Vipra - Bene dai

Nico Arezzo - Gorilla




S’è acceso un caldo torrido in Italia e mi sono fatto un ridicolo codino a mo di samurai che però mi fa patire meno la calura


sigla


Il Pesce parla è il primo gruppo di oggi, naturalmente non nascondo il mio conflitto d’interesse in quanto selezionatore di brani in questa playlist, che ricordo chiamarsi “Canzoni emergenti italiane 2020” ed in quanto frontman de Il Pesce parla, ma faccio affidamento sulla mia onestà intellettuale nel dire che questo brano meriti di entrare in questa playlist.


Il brano si chiama Come Cattivik ed è un rock di fruizione rapida e di struttura piuttosto classica, dove per classico intendo l’ondata anni 90 soprattutto dei gruppi inglesi:

strofa ritornello strofa ritornello special con assolo poi finale urla e reggiseni in aria e capelli strappati


Il riferimento principale è a Cattivik, personaggio storico del fumetto italiano scritto da Bonvi e donato poi a Silver, che ha avuto la gentilezza di donarci a sua volta un’immagine originale e firmata per la copertina. 



Il secondo pezzo di oggi è quello di Vipra


Bene dai


Già il titolo denota un’attenzione al parlato comune e corrente ed il pezzo è scritto così, e questo funziona, perché l’emozione filtra attraverso l’empatia per il quotidiano


Questo è il segreto del successo di Vasco, sssst!


Ci sono però anche delle immagine poetiche, degli accostamenti tra la morte e l’amore per niente banali, delle altre cosine nascoste


e poi c’è il falsetto, tirato bene anche come seconda voce ed un finale con voce distorta e ritmo improvvisamente frenetico.


E bravo a Vipra


Dove l’ho già sentito questo Nico Arezzo che entra nella playlist con il brano Gorilla


Si vede che il ragazzo c’ha un bel controllo della voce, inizia con l’inciso un po’ tribale poi strofa superfunky che ti fa partire il ritmo jamiroquaiggiante


Dove l’ho sentita sta voce?


Prince! ecco dov’era Nico Arezzo, qualche edizione fa di x factor, sul palco con Kiss di Prince. E mi ricordo che m’era piaciuto parecchio ma poi non l’avevano tenuto e riciccia fuori con questo Gorilla che ha anche una bella trovata nel gioco di parole con la luna brilla


eh? vecchio mandrill…gorilla


chiudo


lunedì 22 giugno 2020

Avere anni 20 con F.U.L.A., Achille Lauro ft. Gow Tribe, Frenetik e Orang3 e Blebla, Gemelli siamesi e Fuligni ft. Franchino

Avere anni 20 con F.U.L.A., Achille Lauro ft. Gow Tribe, Frenetik e Orang3 e Blebla, Gemelli siamesi e Fuligni ft. Franchino



Per motivi storici le uscite dei singoli si concentrano soprattutto il venerdì.

Mentre il venerdì relativo alla puntata scorsa non mi ha dato tantissimi elementi da selezionare, questo venerdì era affollatissimo, tant’è che non sono riuscito ad ascoltare tutti i brani.

Ma recupererò nei prossimi giorni.

Intanto


Sigla


Il primo brano è di F.U.L.A. 



F.U.L.A. - Sabar



Per quanto mi riguarda è il primo brano veramente estivo di questa stagione.

Siamo in Africa ma anche se il pezzo è contaminato da varie lingue, è soprattutto in italiano.


Con slang giovanile ci viene raccontata la vita in una certa zona dell’africa coloratissima, il senegal, in particolare Dakar, colorata come i vestiti degli indigeni, come le piroghe su cui i giovani protagonisti del video cercano di tenersi in equilibrio.


Il nostro uomo non nasconde la sua passione per la cultura occidentale ma rivendica che anche lì si fa festa.


Tantissimi i riferimenti alla cultura soprattutto musicale per una canzone italiana seppur esotica.

Mette allegria ed in qualche modo amplia gli orizzonti su cosa ci sia oltre la linea del mare.

cosa vuoi di più?



Achille Lauro ft. Gow Tribe, Frenetik e Orang3 - Bam Bam Twist



Vele spiegate per Achille Lauro, gli servono 24 ore perché qualsiasi pezzo sforni finisca in tendenza, questo brano non fa eccezione nonostante non ci sia la tipica sodale produzione di boss doms.


La forza, riconosciuta, di Achille Lauro è la capacità di conservare uno stesso stile, copiatissimo, ma rinnovarsi pezzo dopo pezzo senza fare qualcosa che assomigli troppo a qualcosa di già fatto.

In gergo musicale si chiama coraggio.


Sappiamo ormai cosa piace all’artista, dunque tornano i riferimenti alla moda ed al cinema, il tutto intriso dell’indolenza che lo contraddistingue nel cantato.


Ecco poi qualcuno potrebbe pensare ai riferimenti alla droga con questo bam bam che potrebbe suonare come bamba, ma penso che voi siate troppo maliziosi a pensarlo ed io mi dissocio

“svuoto le tasche mi riempio di te….”

vabbè…


e passiamo al prossimo brano


E qui gente ci sono delle gerarchie che trascendono dal successo di un brano, perché questo pezzo è bomba atomica, notoriamente a forma di Funghi che è anche il nome del brano





Blebla, Gemelli siamesi e Fuligni ft. Franchino - Funghi




4:24 di toscani che fanno baldoria e si vede che si sono divertiti, tra funghi da mangiare e da essiccare, da farci le allucinazioni quando viene natale.

E ovviamente tutto il gioco sta proprio nella funzione dei cinghi che vengono presentati sia nella canonica forma di condimento per la pasta, servita ai nostri artisti da un redivivo Alessandro Paci, storica spalla di Ceccherini, tra gli altri, caratterista e attore versatile troppo ancora sottovalutato fuori dai confini regionali. (Grande Paci)


E poi c’è franchino, e qui tocca spendere due parole su franchino, storico vocalist delle discoteche nazionali dallo stile unico, uno che raccontava le favole in discoteca e che per un paio di decenni è stato considerato un vero re nelle sue performances uniche, che riconduceva gli ospiti dei locali in uno stato magico, fanciullesco.


Inoltre il video, che sembra una cosa raffazzonata invece si rivela pieno di trovate registiche, di chicche, e fa anche discretamente ridere.

Io l’ho guardato in loop e francamente lo farò ancora.

Ho adorato questo pezzo, dico davvero.

Tunza tunza tunza ma fatta bene, da ridere, da vacanza.


e poi “tutto quello che bosco è stare con te”. inspiegabile, bellissimo, magia.


lunedì 15 giugno 2020

Avere anni scorsi con la New Wave italiana

Avere anni scorsi con la New wave italiana








Ho trovato un bel documentario diviso in tre parti su youtube che si chiama “Crollo nervoso” di Pierpaolo de Iulis. E’ sulla new wave italiana. Il film si sposta tra le varie città che hanno ospitato lo sviluppo di un movimento culturale più che semplicemente musicale, alla pari di ciò che la new wave rappresentò in America.


Il termine viene utilizzato la prima volta nel 76 in una fanzine punk, segno che di esso è figlia, naturalmente significa “nuova onda” e si riferisce infatti ad un nuovo percorso del punk, meno crudo, più strutturato, anche più pop. Per la prima volta entrano in gioco le tastiere e i suoni elettronici.


A Los Angeles viene stampato un disco chiamato Yes Los Angeles, più che altro sulla scena post-punk. 

La risposta nichilista newyorkese è un album prodotto da quel geniaccio di Brian Eno, si chiama No New York: i suoni sono cacofonici, gli intenti dadaisti. Dentro ci sono James Chance e the contortions, Lidia Lunch, Arto Lindsay con i D.N.A.

Il genere dura poco ma è seminale.


In Italia, si avverte un putpourri di diverse contaminazioni di quel periodo e la classificazione è più difficile, alcuni gruppi fanno riferimento proprio alla No Wave, come i Gaznevada, il gruppo preferito di Andrea Pazienza.

Dall’emilia paranoica vengono fuori i CCCP di Ferretti e Zamboni, ma siamo già entrati negli anni 80.

A Firenze c’è un fermento pazzesco.

Spiccano i Litfiba e i Diaframma.

Non sto a citarvi tutti i gruppi, lo lascio fare a questo doc, che vi linko in descrizione.


Oltre a quello vi lindo uno speciale di Blob sulle partecipazioni televisive di alcuni dei sopracitati gruppi ed un’intervista doppia a Piero Pelù dei LItfiba e a Federico Fiumani dei Diaframma.

Buona visione.


lunedì 8 giugno 2020

Avere anni 20 con Impatto Zero, Z'ic (o Zic?) e Cristallo







Avere anni 20 con Impatto Zero, Z'ic (o Zic?) e Cristallo
Ep. 12 del 8/6/2020 Impatto Zero - Felici per metà Zic - Top Level Cristallo - Casa di vetro E’ arrivato un caldo che levati, hanno riaperto le gabbie, anche in italia nelle piazze si protesta inginocchiati: black lives matter sigla Si continua la compilazione della playlist canzoni emergenti italiane 2020 presente nel canale rock targato italia - stesso canale che ospita il video che state guardando - con finalmente la viuuuuulenza! Ho dovuto aspettare 11 puntate o quelle che sono per sentire un po’ di rock senza compromessi. Sto parlando di Impatto Zero - Felici per metà Non li conoscevo, bella scoperta, faccio una cosa orribile ma che va fatta per regalarvi qualche riferimento, ovvero metto qualche etichetta: siamo dalle parti dell’hardcore punk, ma non quello tirato a tutti i costi, ma quello che si apre a momenti più melodici, una cosa che in italia ha avuto il suo apice col movimento emo-core di prima generazione negli anni 90. Poi c’è dello stoner, del noise, tutta roba bella bella che però non si sente mai in radio, se non in quelle tematiche. Se provo a pensare a pezzi così violenti italiani passati dalle radio, le cose che più si avvicinano sono i linea 77, al massimo della loro popolarità, e forse qualcosa dei Verdena. E comunque siamo ancora lontani da questo suono. Se volete conoscere qualcosa che nel mainstream è molto difficile che sentirete mai, questo gruppo fa per voi. A me piacciono. Z’ic - Top Level Questo artista si chiama Z’ic. Vabbè, sicuramente è inequivocabile, come nome. Non mi piace il nome del brano, Top Level, è in inglese e non ci sento i riferimenti nel brano. Quindi se te lo devi ricordare non puoi cantarti in testa il motivetto. Al di là di questi cazziatoni che elargisco con somma saccenza, il brano è tenero, elettronico e pop, con strizzatine indie da tutte le parti. Parla dell’innamoramento dei maschi, quello che ti fa venire la faccia da scemo. altro di menzionabile è la citazione a Woody allen (che vi sfido a trovare) ed il simpatico e un po’ retrò gioco di parole “Non va più la mia ipsilon” che riprende un antico motivo che si usa durante i trenini di capodanno Cristallo - Casa di vetro Ci sono quei pezzi che dopo 35 secondi ti hanno fatto già capire come andrà tutta la parte restante. Poi ci sono brani, come questo, che partono con uno stile che ti tiene lì anche se non è proprio la tua tazza di tè, perché da un momento all’altro ti auguri che ti porti in altre direzioni, perché senti che le potenzialità per farlo ce le ha… E in questo caso la fiducia viene ripagata. Qui si parte con un poppettino elettronico lieve lieve, per poi far entrare imprevedibilmente dei fiati e poi un’atmosfera dark, di colpo, più ipnotica, martellante, ma non aggressiva. E anche il videoclip cambia, il mood del brano, ad un certo punto ci si ritrova in una stanza fredda. Questo cambiamento esalta la versatilità vocale di questa Cristallo Sul nome avrei da ridire ma vabbè… chiudo

lunedì 1 giugno 2020

Avere anni 20 con Mox ft. Canova, Cecilia e Overture











Avere anni 20 con Mox ft. Canova, Cecilia e Overture

Ep. 11 del 1/6/2020 Mox Ft. Canova - Mara
Cecilia - Baltico
Overture - Santorini

Io già pensavo di affrontare il dossier sulla new wave italiana, invece ecco che come dopo un acquazzone sono cicciati fuori come funghi i singoli da inserire nella playlist di questo canale, chiamata “canzoni emergenti italiane 2020”


sigla


Mare profumo di mare, è arrivato giugno e subito si va col pensiero verso la spiaggia, gli scogli, le navi…

con una preoccupazione inedita? Come faremo con le condizioni del post-covid? 

Davvero le spiagge e gli stabilimenti balneari saranno rigonfi di plexiglass?


Intanto i musicisti italiani ne parlano come possono.

Il primo artista che vi presento oggi è 


Mox Ft. Canova - Mara


Parte come una specie di tango questo brano che profuma di salsedine, di nostalgia.

Mara è la ragazza del mare, la sbandata del periodo estivo, per qualcuno spesso coincide anche con la prima cotta, e per questo si ricorda con affetto e malinconia, esattamente come ti porta questo pezzo alla chitarra da spiaggia, ma non quella dove si passa la notte in cerchio di fronte al fuoco tutti insieme, ma anni dopo, da solo, e magari col mare d’inverno..


Non scherzavo quando dicevo che il tema di questa puntata sarebbe stato il mare, il secondo pezzo si chiama Baltico


Cecilia - Baltico


A parte la mia fallimentare crociata contro i nomi propri come nome del proprio progetto musicale, devo dire che questa Cecilia incuriosisce, perché si sente che c’è sotto una cantante con una tecnica definita, spessa, anche di cultura personale.

ma poi ci sono dei guizzi di novità assoluta, di spensieratezza, di spregiudicatezza.

E per me questi sono elementi fondamentali per non passare inosservati.

Si spera, perhè poi magari arriva una che si chiama semplicemente cecilia come te che fa la hit estiva con baby k e ti scansa dalla titolarità del nome.


Overture - Santorini


Mah, pareva un qualsiasi rapper anche un po’ sentito, e invece poi cambia tutto, con atmosfere oniriche e una sorta di situazione lounge, da club, poi riprende il rap…

Ma in queste vesti che si scambiano non si sente confusione, si sente anzi una calibratura molto ben studiata sull’economia e l’efficacia del brano. 

E nella voce non si sente un semplice paggetto cocco dell’insegnante di musica, ma il contrario: interpretazione, personalità, anche fatica.

Perché non si possono sempre magnà le tagliatelle al ragù o guardà solo i blockbuster della marvel.


 chiudo.

Avere Anni 20 è la video-rubrica curata da Andrea E. Di Giovanni sui singoli in uscita dal 1 gennaio 2020 in poi e sulla propria esperienza diretta come debuttante nel circuito musicale. Si intenderà commentare una selezione (personale e soggettiva) di brani e rispettivi artisti della scena musicale italiana odierna (e a venire) tramite una playlist aggiornata settimanalmente, cercando di intuire quali saranno i nuovi talenti e chi, tra i nomi già noti nel panorama emergente, assurgerà a ruolo di stella. In secondo luogo si racconteranno e commenteranno, a mo’ di diario, i meccanismi e i dietro le quinte dell’industria musicale, proponendoli dal punto di vista duplice di chi li ha sempre finora scrutati da lontano, come ascoltatore, ma che adesso vi è dentro come artista.