lunedì 15 giugno 2020

Avere anni scorsi con la New Wave italiana

Avere anni scorsi con la New wave italiana








Ho trovato un bel documentario diviso in tre parti su youtube che si chiama “Crollo nervoso” di Pierpaolo de Iulis. E’ sulla new wave italiana. Il film si sposta tra le varie città che hanno ospitato lo sviluppo di un movimento culturale più che semplicemente musicale, alla pari di ciò che la new wave rappresentò in America.


Il termine viene utilizzato la prima volta nel 76 in una fanzine punk, segno che di esso è figlia, naturalmente significa “nuova onda” e si riferisce infatti ad un nuovo percorso del punk, meno crudo, più strutturato, anche più pop. Per la prima volta entrano in gioco le tastiere e i suoni elettronici.


A Los Angeles viene stampato un disco chiamato Yes Los Angeles, più che altro sulla scena post-punk. 

La risposta nichilista newyorkese è un album prodotto da quel geniaccio di Brian Eno, si chiama No New York: i suoni sono cacofonici, gli intenti dadaisti. Dentro ci sono James Chance e the contortions, Lidia Lunch, Arto Lindsay con i D.N.A.

Il genere dura poco ma è seminale.


In Italia, si avverte un putpourri di diverse contaminazioni di quel periodo e la classificazione è più difficile, alcuni gruppi fanno riferimento proprio alla No Wave, come i Gaznevada, il gruppo preferito di Andrea Pazienza.

Dall’emilia paranoica vengono fuori i CCCP di Ferretti e Zamboni, ma siamo già entrati negli anni 80.

A Firenze c’è un fermento pazzesco.

Spiccano i Litfiba e i Diaframma.

Non sto a citarvi tutti i gruppi, lo lascio fare a questo doc, che vi linko in descrizione.


Oltre a quello vi lindo uno speciale di Blob sulle partecipazioni televisive di alcuni dei sopracitati gruppi ed un’intervista doppia a Piero Pelù dei LItfiba e a Federico Fiumani dei Diaframma.

Buona visione.


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