lunedì 18 ottobre 2021

Avere Anni 20 con Cosmo, Pagano e Dorso

qui il video




 Ciao e bentornati ad Avere Anni 20, la rubrica che s’impegna a scovare le canzoni emergenti italiane nei meravigliosi anni 20 tramite la playlist canzoni emergenti italiane dal 2020, appunto.

Stanotte Francesco Facchinetti ha ricevuto una sventola da conon mcgregor sigla La prima canzone è di Cosmo - la musica illegale Che tiro questo brano, cantato da Cosmo e magnificamente prodotto con delle trovate che rimandano a certa dance sofisticata ma con inserti distorti davvero interessanti che sembrano - ma è una mia suggestione - venire direttamente dalla linea gotica dei csi. Bello il testo, variegato, con un evoluzione, c’è una certa satira anche molto al passo coi tempi. Variazione sulla strofa nel prefinale un po’ dinoccolata alla Lauro. Brano riuscito che si dovrebbe sentire più spesso in radio. Pagano - Ultrà La voce nasale e trascinata del Pagano ci introietta direttamente nel mondo degli ultras, una realtà mai davvero approfondita fino in fondo. Pagano invece presenta una riflessione sul modo di pensare di chi passa la settimana a lavorare per poi godersi le trasferte della propria squadra e perchè no, combinare qualche casino in virtù di una fede che sembra quasi paranormale per l’assurdità di alcune conseguenze violente che essa causa. Dorso - Benessere Un’altra produzione con i fiocchi, con cori femminili lontani e un basso fatto con le tastiere che è top trand in certa musica contemporenea. Il cantato di Dorso ha una sua cadenza ritmica che ben si presta a questo letto musicale. Improvvisamente entrano certi elementi anni 80 a spezzare la marcia prontamente ripresa nel ritornello che sorprendentemente non finisce in maniera tonda ma tronca “una linea immaginaria che non so”. Il testo è molto criptico, ma colgo delle suggestioni relative all’insonnia. Bella bella la metafora del drink con il ghiaccio che se lo bevi subito fa male alla testa ma se aspetti si annacqua... chiudo.

mercoledì 22 settembre 2021

Avere Anni 20 con Merifiore e Sangiovanni


QUI IL VIDEO DOVE NE PARLO

Buonasera, sono successe tante cose dall’ultima puntata di Avere Anni 20 che non mi hanno permesso di ritagliarmi spazio a sufficienza per poter scrivere la successiva. Adesso finalmente sono in un periodo lievemente più distensiv quindi ricominciamo. Sigla. Ho scelto due brani questa volta anzichè tre, perchè come dicevo volevo parlare anche di altre cose. Ci eravamo lasciati che avrei dovuto intervistare Margherita Vicario, visto che è presente con ben tre brani nella playlist “Canzoni Emergenti italiane dal 2020”, ma ahimè, il suo ufficio stampa non mi ha mai risposto. Ho scritto in direct a lei su Instagram, spero sia la volta buona. Intanto sono stato impegnato col mio gruppo, Il Pesce Parla, in giro tra concorsi e concertini . La voce un po’ ha iniziato a spargersi e qualcuno ci riconosce come identità reale, per cui abbiamo cominciato ad essere pagati come band, cosa che francamente non era mai successa con i miei progetti precedenti, ed ad avere una agenda di appuntamenti un po’ più fitta. E’ riniziato X factor, con il cambio nella conduzione ma non nella giuria, e mi pare che l’affiatamento tra i quattro sia, per questa prima puntata, la cosa che ha funzionato meglio. Degli artisti che ho sentito me ne sono piaciuti pochi, due o tre, torneremo a parlare anche di questo. Ma adesso veniamo alla nostra playlist. Come vi dicevo, i brani iseriti sono solo due. Il primo è Merifiore - Valentina Il ritratto di una conquilina con cui hai una convivenza forzata, ne carpisci l’intimità, i pregi e i difetti, le paranoie, tanto è che nel ritornello si dice che Valentina, questo il nome, è pazza, ma anche un genio, egoista perchè non si rende conto di non vivere da sola. Chiunque ha vissuto fuori sede durante il periodo universitario ha veduto questa sorta di dinamiche, sia che abbia convissuto appunto con una coinquilina, sia che sia stato in collegio. Sembrerebbe un testo frivolo e senza ambizione, esattamente come quegli anni, si sopportano le frequentazioni che si hanno perchè si ha uno scopo superiore, ovvero laurearsi, salvo poi capire che quelle persone con cui ha vissuto quel periodo sono tra le più importanti della tua vita, proprio perchè c’erano in un momento così delicato per te. Anche se quelle persone non le hai propriamente scelte, ti sono capitate, come un vicino di casa, come qualche sconosciuto con cui dividi le spese per permettere ad entrambi di risparmiare sul vitto, come un compagno di corso, come la famiglia. Tutta gente che non scegli ma che fa parte della tua vita, nel bene e nel male. Sangiovanni - Malibu A rimanere indietro con le uscite dei singoli succedono cose come questa, ovvero il pezzo che stai selezionando per la tua playlist di canzoni emergenti ha 20 milioni di ascolti, alla faccia dell’emergenza. Sangiovanni viene da amici quindi ho sentito molti storcere il naso. Io, come moltissimi italiani, non ho dovuto aspettare di scrivere questa puntata per conoscere questo brano, che è esploso quest’estate come i vari fedez elettra e baby kappa. Quando l’ho sentito passare in radio l’ho subito shazamato, questa onda è stata portata in italia da Tha supreme, che sempre di più si sta spostando verso la produzione più che sul protagonismo dell’autore, che anzi è un essere mascherato, o meglio cartonato. Sangiovanni la fazza ce la mette eccome, e anche l’emozione che gli scaturisce dall’ovazione durante l’ultimo Seat Musci Awards. E ci mette naturalmente la voce, con tanto di autotune di tendenza, ma che a differenza di molti altri, in questo caso vedo sfruttato con una certa consapevolezza. Insomma una canzone calzata dalla voce come un guanto, magari tagliato sulle dita per darsi un tono come alcuni adolescenti, ma comunque un guanto credibile. E poi mi piace molto l’inizio con la faccia stropicciata. Tutti dovremmo ascoltare le canzoni senza sapere cosa ha fatto prima chi le ha scritte, per non avere preconcetti e godendoci solo l’arte, l’artisticità, e non l’affare politico che ci è attorno alla tua convinxione di come questo lavoro vada fatto e di cosa debba pensare l’artista. E’ grazie a questo, spesso, che i nuovi cantautori si esibiscono per la loro palazzina, mentre degli imbecilli che non hanno niente da dire si pagano le lamborgini, e la scelta della casa automobilistica è puramente casuale. chiudo.

mercoledì 28 luglio 2021

Avere anni 20 con Margherita Vicario, Coma Cose e Peter White

 


Avere anni 20 con Margherita Vicario, Coma Cose e Peter White - YouTube


Eccomi finalmente di ritorno dopo un periodo in cui ho preferito farmi da parte per lasciare spazio ai video mandati dai vari artisti per il concorso di Rock Targato Italia


Sigla


E riniziamo con le canzoni emergenti italiane.

Vi ricordo che l’ultimo video era l’approfondimento su Margherita Vicario, ebbene il primo brano del ritorno di questa rubrica è proprio della Vicario, ormai quasi presenza fissa nella playlist “Canzoni Emergenti Italiane”. 


Margherita Vicario - Come Va


Questa volta con il brano “Come va”, più dalle parti di Pincio che da quelle di Giubottino, più intimista dunque, molto declinato al femminile come il videoclip che accompagna la canzone.


Partendo dall’espressione “Come va”, spesso usata più per formalità che per un vero interesse, e dall’altra parte, quasi per un tacito accordo ipocrita, riflesso di una risposta altrettanto disinteressata.


Le relazioni tra le persone sono tante e non necessariamente tutte debbono arrivare in profondità, quanto davvero ci si dovrebbe chiedere a vicenda quanti e quali rospi si stanno ingoiando facendo finta di niente.


Venendo alla musicalità questo brano dimostra una volta in più la capacità dell’artista di riempire di colori la melodia canora, flirtando con una strumentale moderna e piuttosto elettronica che si mette al servizio della versatilità creativa ed interpretativa della Vicario proprio affinchè questo stile venga esaltato.


In più con questa nuova posizione in playlist (è il terzo brano selezionato dopo Giubottino e Pincio) Margherita si candida ad essere la prima intervistata di questa rubrica, anche se non so se riuscirò a raggiungerla. Ci proverò.


Coma Cose - La Canzone dei lupi


Tornano con un singolo Coma Cose dopo l’esperienza sanremese.

E tornano con il loro stile ormai riconoscibilissimo delle due voci.

Questa volta inizia Lama, dimostrando una certa crescita in quanto a personalità.

Le liriche sono nuovamente questa strana combinazione di poesia e punk, un po’ come sono anche loro.


Tornano anche i suoni elettronici un po’ francesi e i giochi di tono.

Naturalmente se la parte più prosaica arriva da lui, che mette in ballo la parola “soldi”, ad esempio, è quando inizia la California che scatta la poesia, con un semplice “In fondo” che da lì a poco va ad individuare una vicinanza tra il loro universo e quello selvaggio degli indomabili lupi. 



Peter White - Gibson Rotte


C’è una certa attitudine nella canzone moderna, specie nella trap, a cantare come se a cantare fosse Andrea Pirlo, cioè con una certa indolenza che quasi si rifiuta di andare verso i territori del crooning che tanto ha fatto grande l’Italia, ma anche dei cosiddetti urlatori alla Celentano per intederci, prediligendo invece una cantilena che molto tende verso i bassi e che a fatcia si concede di innalzarsi o di cambiare qualsivoglia tonalità.


Tanto che a inizio pezzo ho riso, e stava per candidarsi ad entrare nella playlist Contro20, sempre presente in questo canale, e dove solitamente inserisco quelle canzoni che per un motivo o per un altro, appunto, mi strappano un sorriso.


Qui invece il ribaltamento della percezione viene dal ritornello. 

Quasi un mantra che si ripete tre-quattro volte all’interno del brano e che cresce ascolto dopo ascolto fino a sentirlo e a vederlo in qualche situazione personale passata. 

Si parla di estate, ma dentro casa, ma più che parlarne, di questa estate un po’ immalinconita se ne sente proprio lo spirito.


A meno di una futura riscoperta, temo che per questa estate l’unica chance che ha questo brano per sfondare sia che qualcuno ci faccia un tik-tok.

Ma sono tutti tanto impegnati a farlo sulla hit di Berti Fedez e Lauro, che tanto ha bisogno di Hype per sopravvivere


chiudo


domenica 23 maggio 2021

Avere Maneskin vincitori dell’Eurovision SONG Contest 2021




 Continua l’annata fortunata - ed uso un eufemismo - dei Maneskin, già vincitori di Sanremo e che si riconfermano all’Eurovision Song Contest, che, se con Gabbani aveva deluso le aspettative con Mamhood aveva invece spostato l’attenzione su quello che accade, musicalmente, in Italia.

Sigla Vincono da favoriti assoluti, avendo prima conquistato la vetta della playlist su Spotify delle canzoni in gara, e convincono in gara esprimendosi nella dimensione a loro più consona: il live. VIncono inoltre il premio per il miglior testo, anche se personalmente trovo che il testo sia la parte dove brillano meno: funzionale all’esibizione, ma non particolarmente ficcante… E’ la terza volta che l’Italia vince questa competizione dopo le lontane vittorie di Gigliola Cinquetti e Toto Cotugno. Questa vittoria fa sì che l’anno prossimo il paese ospitante della kermesse sia il nostro e questo, ridimensionando un poco, è come aver ottenuto di ospitare le olimpiadi, o i mondiali, ovvero soldi che entrano, turismo e quant altro, per fare un discorso più squisitamente economico. Per stare invece più sul versante fricchettone, si potrebbe, con certa faciloneria, dire che dopo questo lungo periodo di non-live, solamente il rock avrebbe potuto riaccendere le sensazioni dei concerti con tanta potenza, ed a questo si dovrebbe dunque la serie che vede i Maneskin trionfare. Ma appunto, è faciloneria. Togliendomi dall’italocentrismo, ho osservato come l’estero abbia accolto con enorme favore i quattro ragazzi, vedendone delle potenzialità ANCHE erotiche, potenzialità già risapute nella penisola ma conservate sotto polverosi tappeti di casalinghe disperate. E l’erotismo, come vi raccontavo già nell’approfondiventi su Margherita Vicario, è una componente che determina, nella dimensione dello spettacolo. In questa euforia ci sono due cose negative da evidenziare in questo festival. Primo: il playback (anche se la voce non lo era) Francamente al netto dei problemi che risolverebbe, non ha più motivo di esistere negli spettacoli dal vivo, è svilente per artisti e pubblico. Secondo: la censura del testo originale. Damiano s’è però ribellato dopo la vittoria cantando il testo originale già presentato a Sanremo. Concludo con un plauso personale ai Maneskin, in 5 anni dalle strade di Roma fino al tetto d’Europa. Si meritano la gloria, Rock n Roll never die! chiudo.

domenica 9 maggio 2021

Approfondiventi: Margherita Vicario

 




Approfondi20! C’è già questo titolo col numerino 20 al posto delle lettere. L’ho scoperto cercandoMI su youtube. E c’è il canale venti che ha già utilizzato questo titolo, 


<ricerca su youtube Approfondi20>


Per distinguermi il mio sarà Approfondiventi scritto a lettere, avevo pensato anche ai numeri romani ma ApprofondiXX non mi piaceva. In questa puntata: Margherita Vicario, già nella playlist Canzoni Emergenti Italiane dal 2020, prima con Giubottino, poi con Pincio.


Devo premettere qualcosa che va contro il mio stesso interesse, ma ci tengo ad essere franco: a me questa artista non solo piace come voce, e come scrittice,  in quanto autrice dei propri testi, ma anche... fisicamente! E lo devo dire! perché la bellezza è di natura, il fascino su un crinale sottile del subconscio, ma entrambe queste espressioni di satana fanno spettacolo, perché attraggono.


Dunque il fatto che io ascoltatore sia attratto dall’artista conta! ha un valore. Io non sono ipocrita, nè perbenista, altrimenti farei questa rubrica per “cortesia targato italia”, invece la faccio per rock targato italia. Come me altri uomini e donne sono attratti da Margherita e riconoscono la cosa come un plusvalore.


Anche qui, più o meno conscio, mi rendo conto, ma ho la presunzione di dire che non mi ha influenzato nello scegliere le canzoni, questo plusvalore -voglio dire- ci sono tante belle cantanti... dei singoli della Vicario che sono usciti, solo due sono stati selezionati per la playlist Canzoni Emergenti italiane dal 2020 presente qui su youtube e su spotify.


Ora vengano pure a dirmi che faccio sessismo che li aspetto al varco.


Sigla


Corre l’anno 1988, nasce a Roma Margherita Vicario, da famiglia d’arte: diverse generazioni di registi televisivi, coreografe, costumiste…


1995. Margherita vive in campagna, i suoi compagni di giochi sono i fratelli.

La madre commissiona loro dei musical da rappresentare su canzoni di Battisti e Bennato.

A margherita, a differenza degli altri fratelli, scatta la scintilla per l’intrattenimento.


Dico intrattenimento e non musica perchè la ragazza mi nasce attrice!


TAnt’è che facciamo un bel salto temporale, e saltiamo così le scuole, l’adolescenza...fino ad arrivare al


2009. Margherita si laurea presso l’accademia europea di arte drammatica che già da un anno fa parte del cast de I Cesaroni. 

Seguirà il debutto cinematografico con Woody Allen ed è’ tutto molto bello ma io approfondirò il lato musicale dell’artista.

Che parte proprio da questo anno:

studia canto con la soprano Silvia Gavarotti ed entra nel gruppo Marcello e il mio amico Tommaso nei cori e nelle percussioni, lei che già è tastierista e chitarrista.


Compone ed esegue colonne sonore per prodotti televisivi, come le miniserie Piper e Immaturi.


Dunque attrice? cantante? compositrice? cosa fare?


Il saltino avviene nel 


2011.


Margherita partecipa ad un concorso per cortometraggi e vince quasi tutto quello che c’è da vincere: regia, attrice, colonna sonora.


Nessuna band con lei, la donna può essere anche solista.


2012.


Da questa consapevolezza nasce lo spettacolo teatrale - in musica- Lem Lem, piccoli esperimenti musicali, con il quale lemme lemme si costruisce il suo primo tour nazionale, tra teatri e club.


2013


Si fa determinante la collaborazione col cantautore Roberto Angelini, egli infatti produce e arrangia, insieme a Daniele Rossi, Nota Bene, brano che la vede finalista del premio Musicultura.


2014


Esce l’ep Esercizi Preparatori, ma il terreno è fertile e l’artista scalpita, per cui dello stesso anno è il primo album: Minimal Music, che viene subito candidato al premio Tenco come migliore opera prima.

Il singolo di lancio è “Per un bacio”


Passa qualche tempo, la Vicario si gode le interviste sul suo album fresco di pacca, nel


2016


collabora con Kahbum e Lucio Corsi per il brano “Il cuore va nell’organico”


ANcora qualche sparuta apparizione televisiva fino ad essere scelta nel


2018


 come ospite musicale fissa per il programma di Rai3 Cyrano- l’amore fa miracoli, condotto da Ambra e Gramellini.

2019


E’ l’anno del primo successo commerciale, con Mandela, ma anche di una trasformazione musicale, l’artista vuole proporre un pop inedito, elettronico, talvolta esotico e contaminato, talvolta schiettamente di quartiere, certe volte spicca la femminilità.

In produzione, adesso, sono arrivati Davide Pavanello e Durdust.


2020


Arriviamo all’anno in cui arrivo a conoscerla anche io, il singolo Giubbottino è un ribaltamento culturale, lei recita Beyoncè nel videoclip e risulta credibile, trasuda sensualità.

Poi.

Scatta una epidemia globale e cambia tutto, Pincio in tuta sul terrazzo mi commuove, lo trovo personalmente il miglior videoclip sul primo Lockdown. Il testo non parla di questo, ma le emozioni uditive riescono ad intrecciarsi ugualmente con quelle provocate dalla visione.


2021


La ribalta è nazionale, viene intervistata dal seguitissimo programma le Iene, partecipa al concertone del primo maggio e chiude il suo secondo album: Bingo


Chissà cosa ci riserverà nel futuro, per il momento


chiudo.


domenica 25 aprile 2021

Avere Anni 20 con Giulia Mei, Caparezza e The Andre




 Il progetto superlega pare essere rimandato, il 26 aprile si torna in zona gialla in quasi tutta Italia e

Avere Anni 20 è di nuovo in modalità classica, questo vuol dire che ho selezionato 3 nuovi brani per la playlist “Canzoni emergenti italiane dal 2020” presente su youtube sotto questo stesso canale e su Spotify sul mio profilo personale


Sigla


Giulia Mei - Mamma!


Il contrasto funziona tra spirito allegro e canzone malinconica, Giulia Mei non è di fronzoli e va dritta al punto, senza metafore.

Canzone impegnata che suona scanzonata, questa “Mamma!” non può che parlare dell’atteggiamento italiano nei confronti della crisi che stiamo vivendo, mischiato a quello generale, un po’ meschino, o delle ambizioni genitoriali, un po’ classiste. 

Se io avessi una radio, in questo momento questo brano sarebbe in rotazione.


Caparezza - La scelta


Il secondo brano che ho inserito è il nuovo singolo di Caparezza.

Il terzo brano che ho scelto è


The Andre - Scimmie


Che? Non ho parlato affatto del brano di Caparezza?


REWIND


Cosa vi dovrei dire?

Finchè un artista di questo calibro sforna brani così, vuol dire che semplicemente gioca in un’altra categoria.

Il brano è, come sempre, complesso, 5 minuti, per nulla radiofonico (poi magari fa la edit) con tre vite raccontate che raccontano qualcosa di nuovo ancora, citazioni storiche, approfondimenti psicologici, ricerca musicale, testo brillante come ci ha abituati, non so chi è sul podio riguardo la canzone italiana contemporanea, non riesco a vederlo perchè i capelli di capa mi coprono la visuale, dunque lui, se non altro, è lì vicino.


The Andre - Scimmie


Curioso il progetto The Andre, nasce come esperimento parodico, in un certo senso, che già dalla voce e dal nome si può intuire: De ANdrè canta la Trap


Quindi è ovviamente straniante, l’effetto, e la canzone che ha lanciato Tha Supreme “Blun7 in Swishland” o qualcosa del genere, viene trasportata in un universo parallelo dove De Andrè ne fa la cover Voce+Chitarra.

Una cover, come altre, distribuite tramite il suo canale youtube che non sfigurerebbe nella playlist “Contro20”, presente anch’essa in questo canale.


Ebbene invece con questo brano la faccenda si fa diversa, da poco tempo The ANdre ha iniziato con l’uscita di brani inediti, con un arrangiamento molto più strutturato e moderno, ed anche la voce è meno marcata sul modello imitativo. Staremo a vedere come se la caverà nei prossimi tempi...


Nella prossima puntata approfondi20 su Margherita Vicario.


chiudo.


lunedì 12 aprile 2021

Avere Anni 20 con Kairi, Flavio Ferri e Iside


Avere Anni 20 con Kairi, Flavio Ferri e Iside - YouTube


 Rieccoci!

Con il consueto appuntamento con Avere Anni 20, questa volta in modalità classica, ciò vuol dire che ho selezionato tre brani da aggiungere alla playlist “Canzoni Emergenti Italiane dal 2020” presente su youtube in questo stesso canale e su spotify. Qui su youtube ho iniziato anche una nuova playlist: “Contro20”, la trovate sempre su questo canale. Lì seleziono quei brani che mi hanno fatto, per un motivo o per un altro, sorridere, se non addirittura ridere. Non parlerò singolarmente dei brani che compongono questa playlist, ma la trovate già pubblica con tre pezzi che vi fanno subito capire di cosa stiamo parlando. Ma torniamo alla nostra puntata in modalità classica. Sigla Primo brano di oggi è di Kairi - Cattiva Stella Spiazzante, inizia in un certo modo, poi incredibilmente devìa verso un rappato old school con anche nella base quei fantastici suoni hip hop sintetici fine ‘80 alla “Fa’ la cosa giusta” Fà la cosa giusta - " venti pile tipo g " - YouTube E poi questa Kairi utilizzato un cantato molto aggressivo, quasi maschile, che non è solito sentirsi nello stivale, e che crea un certo cortocircuito anche erotico… Ma cosa c’entra l’erotismo con la musica? Mi prendi in giro? RIme isteriche che si rinseguono fino al ritornello piuttosto cruento, utilizzate con consapevole capacità Flavio Ferri - Odio Un po’ di nutrimento rock italiano, doppia voce tenebrosa e Flavio Ferri, già Delta V, a ripiombarci nei favolosi anni 90 delle chitarre distorte: giro CSI, Marlene Kuntz, Afterhours e chi più ne ha più ne metta. A venire fuori naturalmente sono l’atmosfera allucinata macabra e la ricerca sonora, a significare che fare musica ad un certo livello serve a portare avanti qualsiasi discorso musicale, al di là se la destinazione sia più o meno commerciale. Sotto un certo livello qualitativo non si scende mai. Un buon lavoro, forse l’unica pecca è che davvero è ancorato a sonorità di uno specifico periodo storico che Godano in un’intervista rilasciata su rolling stones non ha avuto vergogna di definire: una moda. Eppure il rock italiano e soprattutto CERTO rock viene rilanciato da inossidabili come Flavio Ferri ISIDE - MARGHERITA v11 Sono stato combattuto su questo brano, soprattutto perchè si perde qualche parola nella strofa, eppure musicalmente presenta una signora produzione ed il ritornello parla della schiavitù estetica, dei feticci personali, e questo è un argomento ancora troppo poco dibattuto e dunque bene che ci siano brani così radiosi che ne parlino. Poi vabbè, questa corrente un po’ “alla tha supreme” sta dando vita ad un vero e proprio filone di canzoni che personalmente trovo interessante, quindi ecco presente la canzone in playlist chiudo.

mercoledì 24 marzo 2021

Avere Anni 20 con Joan Thiele, VV ft. Memento e Puro e Noá ft. Marco Evangelista





 Biden accusa Putin, poi scivola sulle scalette dell'aereo presidenziale, Ibra non si sa se gioca, e Serse Cosmi rivendica il diritto alla bestemmia.

sigla Avere Anni 20 torna in modalità classica con tre brani di cui due doppiette, la prima è quella firmata da Joan Thiele - Cinema Prosegue il percorso stilistico di Joan Thiele che porta in dote delle sonorità molto poco italiane Boris - Messaggio di Stanis a Wim Wenders - YouTube La cantante è riconoscibile, la canzone è valida e molto ben orchestrata, se proprio devo rompere il mazzo il titolo è un po' fuorviante, ma è un peccato veniale. In base ai due brani che ho selezionato sono convinto che un album di Joan Thiele lo ascolterei, quindi fila dritto dentro la playlist "canzoni emergenti italiane 2020" presente su youtube indicizzato tra i primi venti risultati col filtro playlist (meno male) e altresì presente su Spotify ma difficilmente trovabile, devo capire perchè. Cmq, doppietta per Joan Thiele quindi a presto approfondiventi su di lei. VV feat. Memento - Paranoie Anche VV firma la doppietta, questo brano l'ho selezionato perchè durante l'ascolto è successo qualcosa di insolito, che non so neanche se sia del tutto capitato per volontà dell'artista, anche se qualche indizio in questa direzione c'è, ma non mi interessa, quello che m'interessa è che io l'abbia ricevuto. C'è da specificare che io per compilare le puntate di avere anni 20 in modalità classica ascolto dai 50 ai 100 brani, ed ho selezionato già un bel po' di brani, siamo quasi a 100, perciò non ricordo tutti gli artisti. Non mi diceva nulla il nome VV, lo confesso, ma quando ho avviato l'ascolto ho subito riconosciuto lo stile e mi è immediatamente tornato in mente il titolo del brano che avevo già selezionato: "Pizza Boy"; e mi è parso quasi che il discorso iniziato lì stesse qui proseguendo, perfino quando entra in voce Memento sembra quasi come se ci fosse sempre stato. Quindi ho vissuto una specie di viaggio nel tempo tra i due brani, questo per me vale la pena segnalarlo. GRANDE GIOVE!! - Ritorno al Futuro, Doc Emmett Brown tribute - short - YouTube Puro & Noa' - Mo Better Blues (feat. Marco Evangelista) A proposito di musica poco italiana, quanta ambizione questo brano di quasi 4 minuti con un tiro micidiale, un tappeto di fiati e ritmi jazz che sembrano proprio usciti dall'omonimo film di Spike Lee e forse è stato proprio campionato da lì, tanto che spezzoni del film compongono il videoclip che ho postato. Un testo molto impegnato sul tema musica non solo tecnicamenta ma anche a livello filosofico, con un sacco di citazioni che aprono la mente e ci mettono spunti. Questo, per un ascoltatore curioso, è oro colato.

lunedì 1 marzo 2021

I Migliori 3 testi di Sanremo 2021




Manca ormai una manciata di ore all’inizio del 71esimo Festival di Sanremo.

Come sapete sono fuori in anteprima i testi dei brani.

Ho dato un’occhiata per scoprire quali fossero i miei preferiti, tenendo in considerazione il fatto che non so come sono musicati.


Sigla


Innanzitutto qualche precisazione sulla puntata scorsa, l’approfondi20 su Achille Lauro.

Mi ha scritto qualche utente per ravvisare delle imprecisioni:

Lauro ha duettato con Annalisa, non con Arisa

Trapper è un termine che non ha senso e che si usa solo in Italia, come “doppiomalto”

Non è stato Noyz Narcos a portare Lauro a conoscere la crew di Marra e Shablo

Lauro è stato un rapper a tutti gli effetti


Ringrazio gli utenti che mi hanno corretto.


Veniamo a Sanremo.

Ho letto i testi in ordine alfabetico per artista.  Ne ho selezionati 3 per fare un personalissimo podio, ma ne menzionerò altri 4 che secondo il mio parere destano interesse.


Partiamo da queste 4 menzioni speciali:


Bugo - E invece si


Come ascoltatore di Bugo, sono quasi della primissima ora.

Sono andato a concerti di 50 persone con Bugo che si esibiva su una scalinata.

Quindi sono uno di quelli che conosce Bugo da prima del delirio con Morgan.

E riconosco molto lo stile di Bugo in questo testo, dove si mostra candido e incede nel brano con una prospettiva da figlio, quasi anche infantile, con i poster in camera di Celetano, i sogni su cosa si vuole fare, o diventare (Vorrei comprare un disco ma non ho il giradischi

Vorrei fare l’arbitro ma non mi piacciono i fischi) e l’incomprensione di fronte alla cattiveria, al potere che disumanizza (Voglio immaginarmi che anche un dittatore

S’innamora, vomita e poi si commuove)

Quindi Bugo Peter Pan, ci vedrei bene un arrangiamento lento, intimo, ma sospetto che Bugo lo farà elettronico andante


Fulminacci - Santa Marinella


Fulminacci è uno di quelli che potrebbero sorprendere, giovane, già con un piede nel successo mainstream, perfettamente inserito nel percorso del cantautorato romano.

Ora, io su questo brano devo dichiarare una cosa: la storia raccontata io già la conoscevo, perchè, sembrerà assurdo ma ha per protagonista un amico che io e Fulminacci abbiamo in comune.

Quindi mi sono goduto molto il leggere la storia in forma di testo musicale, e l’ho trovata molto aderente alla realtà e poetica, un flusso di coscienza pieno di immagini, con una gigantesca Roma da sfondo percepita non da chi ci è nato, ma dal forestiero, da chi viene dal paese quasi di montagna, come il mio amico (La mia città è un presepe in mezzo alle montagne) e che la vede come una città di mare, che accoglie e respinge, come una risacca (E Roma, che è una città di mare,

Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare

Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre

Per cui valga la pena restare)

Ora però io mi domando, ma per uno che non conosce questa storia, non sarà u po’ criptica questa canzone? Staremo a vedere. 

DI sicuro se va forte gli romperanno le palle per mesi per capire i riferimenti, o forse sono io che svisiono.


Madame - Voce


Madame è un talento di 18 anni o poco più, che quest’anno è andata a X-Facor come ospite, questo per farvi capire la precocità dell’artista.


Arriva alla cosiddetta consacrazione sanremese con un brano che nasconde insidie nel cercare di interpretarlo, che si chiama Voce e che di voce sembrerebbe parlare.

Ma naturalmente io e la mia malizia non rimaniamo indifferenti di fronte al passaggio alla seconda persona femminile che arriva nel ritornello (Dove sei finita amore).


Sono curioso di vedere cosa succederà in quel momento, sia musicalmente sia visiamente, perchè vi ricordo che l’esibizione consta in una parte performativa musicale, ma anche di una componente coreografica e visiva, ricordate il gorilla di Gabbani, la vecchia de Lo stato sociale, i costumi di Lauro etc…


Se in quel momento scatta il picco emozionale, vuol dire che io e la mia malizia ci abbiamo preso, e se così è, si tratta del primo brano a tema lesbo della storia della kermesse, che io ricordi.


Max Gazzé e la Trifluoperazina – Il Farmacista


Testo assurdo che sembra scritto da un personaggio di Carlo Verdone


https://www.youtube.com/watch?v=r-kvBwmxU-I


Lunghissimo, scritto da Gazzè col fratello Francesco, che è un vecchio lupo e pare che sia lui il paroliere della ditta.

Ebbene ci ha abituati a canzoni capolavoro, mi vengono in mente il timido ubriaco, la favola di Adamo ed Eva, ma anche il solito sesso.

Quindi avremmo potuto trovare dei virtuosismi tipo 


Piango 

Paludi di parole fatte fango 

Mi muovo come anguilla nella sabbia 

Che rabbia

Rido 

Facendo del mio riso vile nido 

Cercandomi parole dentro al cuore 

D'amore

Potranno mai le mie parole esserti da rosa 

Sposa 


e invece adesso vi dico cosa canterà Max:


“Dimetisterone,

poi Norgestrel in fiale….”


oppure


(Trifluoperazina,

Stramonio e Pindololo…

Un pizzico di Secobarbital:)


poi va verso l’alchimia:


(Noci, zafferano,

Lavanda e passiflora…

Poi ci mettiamo

Anche del guaranà:

Travasare piano

L’essenza su verdura…)


(Fiore di Bach

E aggiungo vitamina E…

Ma addizionando

Del trifoglio rosso)


insomma non si può dire che questo brano manchi di coraggio, però è strano forte!


Ora passiamo ai tre che ho scelto, sempre in ordine alfabetico:


Coma_cose – Fiamme Negli Occhi


Vabbè loro mi piacciono, lei ha una voce che mi stucca il fiato, e non certo per chissà quale tecnica, è lo stile bellezza.

Volevo fargli fare la nuova sigla al mio format (“che schifo avere anni 20!”)


No fanno la canzone sanremese, rimangono molto genuini, ricooscibili, con qualche passaggio chiave come la California che ondeggia come le foglie

o


“una venere di Milo

Che prova ad abbracciare un uomo”


dunque la frustrazione.


https://www.youtube.com/watch?v=o8cCONEZAis


e io già me lo immagino come suonerà strano e dissonante e bello quel “anzi come la california” cantato con quella vocina da ninfetta dispettosa, bella lei.

Altri su cui scommeterei qualcosa, troppo stilosi per passare inosservati


Lo stato Sociale – Combat Pop


Allora qui la musica conterà tantissimo nel destino del pezzo, che potrà diventare ridicolo, o invece manifesto vagamente futurista coloratissimo come un batman calzamagliato in live action con tanto di sbem! Crash! 


Il tono è allegro ma non innocuo, si beffa di chi ha scambiato l’arte per il mercato e l’artista per l’impiegato. Dunque nel faceto, discorso serio. Mi auguro che non facciano troppo i cazzoni perchè sulla carta hanno un testo dal buon contenuto.


Fatalmente l’ultimo brano in ordine alfabetico è anche il mio preferito, e dunque la W di



Willie Peyote – Mai dire mai (La locura)


Il tema è simile a quello del brano de Lo stato sociale, ma qui lo scherno allegro è sostituito dal sarcasmo ficcante.


Botte a destra e a sinistra, forse il brano con più parolacce nella storia di Sanremo, ma tutto soato la rivoluzioe non è un pranzo di gala


Il testo mi piace così tanto che vorrei citarlo e percorrerlo tutto, ma estrarrò giusto una parte per farvi capire l’andazzo e lo declaerò alla fine.

Secondo me qui, parlo solo a livello di scrittura, siamo un gradino più in alto rispetto a tutti i concorrenti e non vedo l’ora di vedere il rap suonato e non con le basi.

Unico dilemma personale, non ho mai visto WIllie Peyote dal vivo e non è scontato che abbia l’energia e la qualità performativa dei Maneskin, ad esempio, per citare coloro da cui mi aspetto di più a livello scenico.


Detto questo, ecco l’estratto:


“Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash,

Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?

Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile

Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i coglioni”?”


NON-VEDO-L’ORA di sentirlo in diretta


chiudo.


venerdì 19 febbraio 2021

Approfondiventi: Achille Lauro

 



Approfondiventi è la rubrica spin-off di Avere Anni 20, che a sua volta è la compilazione di una playlist a mio gusto delle canzoni nate dopo il 1 gennaio 2020. Ora, ho deciso che se  un artista compare due volte in questa playlist, si fa una puntata di approfondimento per suddetto artista, o progetto musicale. Achille Lauro è il primo a firmare una doppietta essendo presente con Bam Bam Twist e Bvlgari Black Swing


sigla



1990.


A Verona nasce Lauro De Marinis. Cresce a Roma Nord. A sette anni conosce un bambino che di anni ne ha 9 e che risponde al nome di Edoardo Manozzi, al secolo Boss Doms. Questa amicizia sarà l’innesco di un sodalizio artistico destinato a durare fino ad oggi: Lauro racconterà in seguito come le primissime registrazioni le abbia fatte nella propria cameretta con l’amico che portava il computer da casa. Ma non esistevano i portatili, dunque parliamo di monitor, case, casse e tutto il resto. 


Tornando al piccolo Lauro, i rapporti col padre, magistrato della corte di cassazione, non devono essere stati facili, tant’è che già nel 


2004, 


a soli 14 anni, Lauro va via di casa, o meglio, va a vivere col fratello Federico, detto Fet, produttore del collettivo rap Quarto Blocco.


E’ qui che, circondato di disparati artisti della scena underground romana, tra rap e punk, Lauro inizia a comporre i propri versi.


Dirà che il rap è solo il metodo corrente per raccontare quei versi, ma che avrebbe fatto anche altrimenti.


In effetti il nostro è stato nel rap senza essere un rapper, nella trap senza essere trapper.


I primissimi lavori sono del


2012


si chiamano: Barabba Mixtape e Harvard Mixtape. I produttori sono quelli di quarto blocco.


A Roma si sparge la voce di questo nuovo talento, e la voce arriva fino alle orecchie di Noyz Narcos, che nel frattempo quella scena se la sta divorando, e lo prende sotto la propria ala.

Lo porta a conoscere un’altra crew, più grossa del Quarto Blocco: è la Roccia Music, di Shablo e Marracash



siamo nel 2013


A Febbraio dell’anno dopo esce Achille Idol Immortale, 17 tracce in free download (come i precedenti mixtape) legate tra loro dalla presenza di versetti della bibbia rivisitati in chiave lauresca.

L’artista qui si fa chiamare Achille Idol, in onore di Billy Idol.


2015


Esce Young Crazy Ep, sei brani tra cui La Bella e la bestia, che in una recente intervista egli dichiara essere la sua cazone più personale, più nuda.


A proposito di nudità, vista la fame crescente di quegli anni qualcuno inizia a scherzarci:

cosa farebbe Achille Lauro se fosse invitato al Festival di Sanremo.

Lui risponde che canterebbe l’inno di Mameli come mamma l’ha fatto.


Siamo ancora nel 2015, a maggio esce Dio c’è, il secondo album ufficiale, ancora pregno di collaborazioni importanti.


 Tutto fila liscio, Achille Lauro è il giovane di punta della Roccia Music, ma ecco arrivare il


2016


e con sè il primo vero coupe de teatre.

Lauro esce dall’etichetta che lo sta consacrando e ne fonda una tutta sua:

la No Face Agency


Ad amministrarla ci mette Cristina Zambon, la mamma.


Marracash la prende bene ed i due sono a tutt’oggi ottimi amici, Marra capisce che il giovane Lauro vuole farsi da solo e crearsi una carriera indipendente, seguendo quello che era successo anche con Sfera Ebbasta, un altro lanciato dalla Roccia.


Dal canto suo, in un’intervista in cui parla, appunto, del suo rapporto con la vecchia casa di produzione, Achille Lauro dice di considerare Marracash il miglior rapper in circolazione in Italia.


Intanto la sua etichetta sforna il suo primo album, il terzo per l’artista:


Ragazzi Madre ha risonanza ampia ed immediata nel Belpaese, racconta l’abbandono a sè stessi degli adolescenti nei bassifondi della periferia, i rapporti con droga e spaccio.


Lo stesso Lauro ammette di aver fatto parte della piccola criminalità e di averne ampiamente usufruito anche come consumatore.


Il titolo dell’album è riferito al fatto che in questi bassifondi sono i ragazzi più grandi a crescere i più piccoli, con i pro e i contro che tutto questo comporta, sostituendosi così alle famiglie.


In più, in questo album è la prima volta che Lauro mette in gioco in maniera netta una certa ambiguità sessuale nella propria immagine, riferendosi a sè al femminile ed accessoriandosi con tacchi e trucchi e occhiali da donna.


Diventerà una cifra stilistica nella carriera di lì a venire, nata però più che altro per mettersi in contrapposizione rispetto allo stile del rapper machista maschilista e con le pistole.

La Sony, che non è l’ultima arrivata, capisce l’andazzo e nel


2017


offre un contratto a lui ed a bossdoms  per entrare ella prestigiosa etichetta. Qui i contatti di Lauro crescono esponenzialmente, egli si avvicina a quella che sempre più sta affermandosi come nuova scena.


Di quest’anno è il video di Thoiry RMX, una festa strillata per le vie di Milano, sembra di stare allo zoo,

ed oltre Lauro, le altre bestie sono Quentin 40 e Puritano, autori del brano originale, poi Cream e Gemitaiz.


Ancora non ce ne siamo accorti ma è nata la Samba Trap.


2018


Esce Pour L’amour, quarto album, Lauro ce l’ha scritto in faccia, prodotto dalla No Face ma distribuito da Sony, sono 14 tracce scritte e registrate in una villa frequentata in due mesi da decine di artisti che andavano e venivano, ispirandosi agli anni 70 e ai riti lisergici alla Jim Morrison, anche se qui Lauro specifica trattarsi di semplici spinelli di Marijuana


https://www.youtube.com/watch?v=Sgzmdg7Sxug


Il disco è fusion e decreta la consacrazione artistica, Lauro si dichiara genitore dei propri coetani e vuole attingere al passato e al futuro, mai al contemporaneo.


Insieme al


2019


Arriva la chiamata Sanremese, e il brano proposto segna una nuova svolta,

Rolls Royce è Rock ’n Roll, dentro la tutina esibita sul palco c’è ancora tanto da scoprire.

E’ istant cult, era dai tempi di Renato Zero che non si vedeva tanto glam in un artista italiano.

E come ciliegina sulla torta il duetto con Morgan.

Ormai anche la casalinga di Voghera conosce il fenomeno Achille Lauro, che nel frattempo, nei motori di ricerca, è diventato più indicizzato sia dell’omonimo armatore napoletano sia della famigerata nave sequestrata.


2020


E’ l’anno del secondo Sanremo, Lauro partecipa con Me ne frego, fa di ogni esibizione ua performance, sfoggiando abiti targati Gucci e da lui immaginati, specificando di non lasciare mai nulla al caso nelle scelte di questo tipo. 


La prima volta è il San Fracesco dipinto da Giotto, poi la marchesa Luisa Casati, la terza serata addirittura la regina Elisabetta I di Inghilterra e infine, durante il duetto con Arisa, si veste da Bowie mentre interpreta Ziggy Sturdust.


E’ il secondo Sanremo consecutivo e, come ricorda giustamente Gino Castaldo, nessuno ha mai partecipato a tre Sanremo di fila. 

Lauro risponde che ora magari lo vorrebbe presentare e diventarne il direttore artistico.


Presso l’opinione pubblica c’è ancora chi sospetta di bluff nei confronti dell’artista, mentre gli addetti ai lavori evidentemente ne riconoscono il valore, tant’è che la Warner lo mette sotto contratto affinché diventi direttore creativo di Elektra Records, cosa che ha anche creato attriti con Sony, cioè se lo sono litigato.


L’ultima novità è 1920 and the Untouchable orchestra, un disco con orchestra live, un album di cover che chiude con l’ambientazione proibizionista la trilogia degli anni che furono, aperta con 1969 e proseguita con 1990.


si chiude un cerchio e si chiude anche questo racconto, per ora, perchè siamo arrivati al 2021 e chissà quanto ancora ci riserverà l’artista Achille Lauro.


Chiudo.