venerdì 19 febbraio 2021

Approfondiventi: Achille Lauro

 



Approfondiventi è la rubrica spin-off di Avere Anni 20, che a sua volta è la compilazione di una playlist a mio gusto delle canzoni nate dopo il 1 gennaio 2020. Ora, ho deciso che se  un artista compare due volte in questa playlist, si fa una puntata di approfondimento per suddetto artista, o progetto musicale. Achille Lauro è il primo a firmare una doppietta essendo presente con Bam Bam Twist e Bvlgari Black Swing


sigla



1990.


A Verona nasce Lauro De Marinis. Cresce a Roma Nord. A sette anni conosce un bambino che di anni ne ha 9 e che risponde al nome di Edoardo Manozzi, al secolo Boss Doms. Questa amicizia sarà l’innesco di un sodalizio artistico destinato a durare fino ad oggi: Lauro racconterà in seguito come le primissime registrazioni le abbia fatte nella propria cameretta con l’amico che portava il computer da casa. Ma non esistevano i portatili, dunque parliamo di monitor, case, casse e tutto il resto. 


Tornando al piccolo Lauro, i rapporti col padre, magistrato della corte di cassazione, non devono essere stati facili, tant’è che già nel 


2004, 


a soli 14 anni, Lauro va via di casa, o meglio, va a vivere col fratello Federico, detto Fet, produttore del collettivo rap Quarto Blocco.


E’ qui che, circondato di disparati artisti della scena underground romana, tra rap e punk, Lauro inizia a comporre i propri versi.


Dirà che il rap è solo il metodo corrente per raccontare quei versi, ma che avrebbe fatto anche altrimenti.


In effetti il nostro è stato nel rap senza essere un rapper, nella trap senza essere trapper.


I primissimi lavori sono del


2012


si chiamano: Barabba Mixtape e Harvard Mixtape. I produttori sono quelli di quarto blocco.


A Roma si sparge la voce di questo nuovo talento, e la voce arriva fino alle orecchie di Noyz Narcos, che nel frattempo quella scena se la sta divorando, e lo prende sotto la propria ala.

Lo porta a conoscere un’altra crew, più grossa del Quarto Blocco: è la Roccia Music, di Shablo e Marracash



siamo nel 2013


A Febbraio dell’anno dopo esce Achille Idol Immortale, 17 tracce in free download (come i precedenti mixtape) legate tra loro dalla presenza di versetti della bibbia rivisitati in chiave lauresca.

L’artista qui si fa chiamare Achille Idol, in onore di Billy Idol.


2015


Esce Young Crazy Ep, sei brani tra cui La Bella e la bestia, che in una recente intervista egli dichiara essere la sua cazone più personale, più nuda.


A proposito di nudità, vista la fame crescente di quegli anni qualcuno inizia a scherzarci:

cosa farebbe Achille Lauro se fosse invitato al Festival di Sanremo.

Lui risponde che canterebbe l’inno di Mameli come mamma l’ha fatto.


Siamo ancora nel 2015, a maggio esce Dio c’è, il secondo album ufficiale, ancora pregno di collaborazioni importanti.


 Tutto fila liscio, Achille Lauro è il giovane di punta della Roccia Music, ma ecco arrivare il


2016


e con sè il primo vero coupe de teatre.

Lauro esce dall’etichetta che lo sta consacrando e ne fonda una tutta sua:

la No Face Agency


Ad amministrarla ci mette Cristina Zambon, la mamma.


Marracash la prende bene ed i due sono a tutt’oggi ottimi amici, Marra capisce che il giovane Lauro vuole farsi da solo e crearsi una carriera indipendente, seguendo quello che era successo anche con Sfera Ebbasta, un altro lanciato dalla Roccia.


Dal canto suo, in un’intervista in cui parla, appunto, del suo rapporto con la vecchia casa di produzione, Achille Lauro dice di considerare Marracash il miglior rapper in circolazione in Italia.


Intanto la sua etichetta sforna il suo primo album, il terzo per l’artista:


Ragazzi Madre ha risonanza ampia ed immediata nel Belpaese, racconta l’abbandono a sè stessi degli adolescenti nei bassifondi della periferia, i rapporti con droga e spaccio.


Lo stesso Lauro ammette di aver fatto parte della piccola criminalità e di averne ampiamente usufruito anche come consumatore.


Il titolo dell’album è riferito al fatto che in questi bassifondi sono i ragazzi più grandi a crescere i più piccoli, con i pro e i contro che tutto questo comporta, sostituendosi così alle famiglie.


In più, in questo album è la prima volta che Lauro mette in gioco in maniera netta una certa ambiguità sessuale nella propria immagine, riferendosi a sè al femminile ed accessoriandosi con tacchi e trucchi e occhiali da donna.


Diventerà una cifra stilistica nella carriera di lì a venire, nata però più che altro per mettersi in contrapposizione rispetto allo stile del rapper machista maschilista e con le pistole.

La Sony, che non è l’ultima arrivata, capisce l’andazzo e nel


2017


offre un contratto a lui ed a bossdoms  per entrare ella prestigiosa etichetta. Qui i contatti di Lauro crescono esponenzialmente, egli si avvicina a quella che sempre più sta affermandosi come nuova scena.


Di quest’anno è il video di Thoiry RMX, una festa strillata per le vie di Milano, sembra di stare allo zoo,

ed oltre Lauro, le altre bestie sono Quentin 40 e Puritano, autori del brano originale, poi Cream e Gemitaiz.


Ancora non ce ne siamo accorti ma è nata la Samba Trap.


2018


Esce Pour L’amour, quarto album, Lauro ce l’ha scritto in faccia, prodotto dalla No Face ma distribuito da Sony, sono 14 tracce scritte e registrate in una villa frequentata in due mesi da decine di artisti che andavano e venivano, ispirandosi agli anni 70 e ai riti lisergici alla Jim Morrison, anche se qui Lauro specifica trattarsi di semplici spinelli di Marijuana


https://www.youtube.com/watch?v=Sgzmdg7Sxug


Il disco è fusion e decreta la consacrazione artistica, Lauro si dichiara genitore dei propri coetani e vuole attingere al passato e al futuro, mai al contemporaneo.


Insieme al


2019


Arriva la chiamata Sanremese, e il brano proposto segna una nuova svolta,

Rolls Royce è Rock ’n Roll, dentro la tutina esibita sul palco c’è ancora tanto da scoprire.

E’ istant cult, era dai tempi di Renato Zero che non si vedeva tanto glam in un artista italiano.

E come ciliegina sulla torta il duetto con Morgan.

Ormai anche la casalinga di Voghera conosce il fenomeno Achille Lauro, che nel frattempo, nei motori di ricerca, è diventato più indicizzato sia dell’omonimo armatore napoletano sia della famigerata nave sequestrata.


2020


E’ l’anno del secondo Sanremo, Lauro partecipa con Me ne frego, fa di ogni esibizione ua performance, sfoggiando abiti targati Gucci e da lui immaginati, specificando di non lasciare mai nulla al caso nelle scelte di questo tipo. 


La prima volta è il San Fracesco dipinto da Giotto, poi la marchesa Luisa Casati, la terza serata addirittura la regina Elisabetta I di Inghilterra e infine, durante il duetto con Arisa, si veste da Bowie mentre interpreta Ziggy Sturdust.


E’ il secondo Sanremo consecutivo e, come ricorda giustamente Gino Castaldo, nessuno ha mai partecipato a tre Sanremo di fila. 

Lauro risponde che ora magari lo vorrebbe presentare e diventarne il direttore artistico.


Presso l’opinione pubblica c’è ancora chi sospetta di bluff nei confronti dell’artista, mentre gli addetti ai lavori evidentemente ne riconoscono il valore, tant’è che la Warner lo mette sotto contratto affinché diventi direttore creativo di Elektra Records, cosa che ha anche creato attriti con Sony, cioè se lo sono litigato.


L’ultima novità è 1920 and the Untouchable orchestra, un disco con orchestra live, un album di cover che chiude con l’ambientazione proibizionista la trilogia degli anni che furono, aperta con 1969 e proseguita con 1990.


si chiude un cerchio e si chiude anche questo racconto, per ora, perchè siamo arrivati al 2021 e chissà quanto ancora ci riserverà l’artista Achille Lauro.


Chiudo.

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