lunedì 1 marzo 2021

I Migliori 3 testi di Sanremo 2021




Manca ormai una manciata di ore all’inizio del 71esimo Festival di Sanremo.

Come sapete sono fuori in anteprima i testi dei brani.

Ho dato un’occhiata per scoprire quali fossero i miei preferiti, tenendo in considerazione il fatto che non so come sono musicati.


Sigla


Innanzitutto qualche precisazione sulla puntata scorsa, l’approfondi20 su Achille Lauro.

Mi ha scritto qualche utente per ravvisare delle imprecisioni:

Lauro ha duettato con Annalisa, non con Arisa

Trapper è un termine che non ha senso e che si usa solo in Italia, come “doppiomalto”

Non è stato Noyz Narcos a portare Lauro a conoscere la crew di Marra e Shablo

Lauro è stato un rapper a tutti gli effetti


Ringrazio gli utenti che mi hanno corretto.


Veniamo a Sanremo.

Ho letto i testi in ordine alfabetico per artista.  Ne ho selezionati 3 per fare un personalissimo podio, ma ne menzionerò altri 4 che secondo il mio parere destano interesse.


Partiamo da queste 4 menzioni speciali:


Bugo - E invece si


Come ascoltatore di Bugo, sono quasi della primissima ora.

Sono andato a concerti di 50 persone con Bugo che si esibiva su una scalinata.

Quindi sono uno di quelli che conosce Bugo da prima del delirio con Morgan.

E riconosco molto lo stile di Bugo in questo testo, dove si mostra candido e incede nel brano con una prospettiva da figlio, quasi anche infantile, con i poster in camera di Celetano, i sogni su cosa si vuole fare, o diventare (Vorrei comprare un disco ma non ho il giradischi

Vorrei fare l’arbitro ma non mi piacciono i fischi) e l’incomprensione di fronte alla cattiveria, al potere che disumanizza (Voglio immaginarmi che anche un dittatore

S’innamora, vomita e poi si commuove)

Quindi Bugo Peter Pan, ci vedrei bene un arrangiamento lento, intimo, ma sospetto che Bugo lo farà elettronico andante


Fulminacci - Santa Marinella


Fulminacci è uno di quelli che potrebbero sorprendere, giovane, già con un piede nel successo mainstream, perfettamente inserito nel percorso del cantautorato romano.

Ora, io su questo brano devo dichiarare una cosa: la storia raccontata io già la conoscevo, perchè, sembrerà assurdo ma ha per protagonista un amico che io e Fulminacci abbiamo in comune.

Quindi mi sono goduto molto il leggere la storia in forma di testo musicale, e l’ho trovata molto aderente alla realtà e poetica, un flusso di coscienza pieno di immagini, con una gigantesca Roma da sfondo percepita non da chi ci è nato, ma dal forestiero, da chi viene dal paese quasi di montagna, come il mio amico (La mia città è un presepe in mezzo alle montagne) e che la vede come una città di mare, che accoglie e respinge, come una risacca (E Roma, che è una città di mare,

Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare

Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre

Per cui valga la pena restare)

Ora però io mi domando, ma per uno che non conosce questa storia, non sarà u po’ criptica questa canzone? Staremo a vedere. 

DI sicuro se va forte gli romperanno le palle per mesi per capire i riferimenti, o forse sono io che svisiono.


Madame - Voce


Madame è un talento di 18 anni o poco più, che quest’anno è andata a X-Facor come ospite, questo per farvi capire la precocità dell’artista.


Arriva alla cosiddetta consacrazione sanremese con un brano che nasconde insidie nel cercare di interpretarlo, che si chiama Voce e che di voce sembrerebbe parlare.

Ma naturalmente io e la mia malizia non rimaniamo indifferenti di fronte al passaggio alla seconda persona femminile che arriva nel ritornello (Dove sei finita amore).


Sono curioso di vedere cosa succederà in quel momento, sia musicalmente sia visiamente, perchè vi ricordo che l’esibizione consta in una parte performativa musicale, ma anche di una componente coreografica e visiva, ricordate il gorilla di Gabbani, la vecchia de Lo stato sociale, i costumi di Lauro etc…


Se in quel momento scatta il picco emozionale, vuol dire che io e la mia malizia ci abbiamo preso, e se così è, si tratta del primo brano a tema lesbo della storia della kermesse, che io ricordi.


Max Gazzé e la Trifluoperazina – Il Farmacista


Testo assurdo che sembra scritto da un personaggio di Carlo Verdone


https://www.youtube.com/watch?v=r-kvBwmxU-I


Lunghissimo, scritto da Gazzè col fratello Francesco, che è un vecchio lupo e pare che sia lui il paroliere della ditta.

Ebbene ci ha abituati a canzoni capolavoro, mi vengono in mente il timido ubriaco, la favola di Adamo ed Eva, ma anche il solito sesso.

Quindi avremmo potuto trovare dei virtuosismi tipo 


Piango 

Paludi di parole fatte fango 

Mi muovo come anguilla nella sabbia 

Che rabbia

Rido 

Facendo del mio riso vile nido 

Cercandomi parole dentro al cuore 

D'amore

Potranno mai le mie parole esserti da rosa 

Sposa 


e invece adesso vi dico cosa canterà Max:


“Dimetisterone,

poi Norgestrel in fiale….”


oppure


(Trifluoperazina,

Stramonio e Pindololo…

Un pizzico di Secobarbital:)


poi va verso l’alchimia:


(Noci, zafferano,

Lavanda e passiflora…

Poi ci mettiamo

Anche del guaranà:

Travasare piano

L’essenza su verdura…)


(Fiore di Bach

E aggiungo vitamina E…

Ma addizionando

Del trifoglio rosso)


insomma non si può dire che questo brano manchi di coraggio, però è strano forte!


Ora passiamo ai tre che ho scelto, sempre in ordine alfabetico:


Coma_cose – Fiamme Negli Occhi


Vabbè loro mi piacciono, lei ha una voce che mi stucca il fiato, e non certo per chissà quale tecnica, è lo stile bellezza.

Volevo fargli fare la nuova sigla al mio format (“che schifo avere anni 20!”)


No fanno la canzone sanremese, rimangono molto genuini, ricooscibili, con qualche passaggio chiave come la California che ondeggia come le foglie

o


“una venere di Milo

Che prova ad abbracciare un uomo”


dunque la frustrazione.


https://www.youtube.com/watch?v=o8cCONEZAis


e io già me lo immagino come suonerà strano e dissonante e bello quel “anzi come la california” cantato con quella vocina da ninfetta dispettosa, bella lei.

Altri su cui scommeterei qualcosa, troppo stilosi per passare inosservati


Lo stato Sociale – Combat Pop


Allora qui la musica conterà tantissimo nel destino del pezzo, che potrà diventare ridicolo, o invece manifesto vagamente futurista coloratissimo come un batman calzamagliato in live action con tanto di sbem! Crash! 


Il tono è allegro ma non innocuo, si beffa di chi ha scambiato l’arte per il mercato e l’artista per l’impiegato. Dunque nel faceto, discorso serio. Mi auguro che non facciano troppo i cazzoni perchè sulla carta hanno un testo dal buon contenuto.


Fatalmente l’ultimo brano in ordine alfabetico è anche il mio preferito, e dunque la W di



Willie Peyote – Mai dire mai (La locura)


Il tema è simile a quello del brano de Lo stato sociale, ma qui lo scherno allegro è sostituito dal sarcasmo ficcante.


Botte a destra e a sinistra, forse il brano con più parolacce nella storia di Sanremo, ma tutto soato la rivoluzioe non è un pranzo di gala


Il testo mi piace così tanto che vorrei citarlo e percorrerlo tutto, ma estrarrò giusto una parte per farvi capire l’andazzo e lo declaerò alla fine.

Secondo me qui, parlo solo a livello di scrittura, siamo un gradino più in alto rispetto a tutti i concorrenti e non vedo l’ora di vedere il rap suonato e non con le basi.

Unico dilemma personale, non ho mai visto WIllie Peyote dal vivo e non è scontato che abbia l’energia e la qualità performativa dei Maneskin, ad esempio, per citare coloro da cui mi aspetto di più a livello scenico.


Detto questo, ecco l’estratto:


“Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash,

Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?

Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile

Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i coglioni”?”


NON-VEDO-L’ORA di sentirlo in diretta


chiudo.


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