sabato 31 dicembre 2016

Direttore di orchestra bastardo 2




Il titolo non è polemico, né il seguito di un altro articolo con lo stesso nome, quindi non andatelo a cercare, non c’è, non esiste: vuole essere una citazione del film uscito ad inizio dicembre: babbobastardodue.
bonghedeghedebomghedebomg
bumbum.
Tequila!

Aria di festa.
Comunque..


C’è questo casino su tal direttore d’orchestra che giovedì 29, dopo la recita di frozen cantata dal vivo, prende il mic e, davanti ad una mega platea mista bambini + genitori, fa: “e comunque babbo natale non esiste”
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ahahah ma..
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Ahahah ma che c’hai 6 anni "gne gne babbo natale non esiste gne gne il pallone è mio e me lo porto via”.
Pare se la sia presa perché il pubblico è stato indisciplinato…. Yu-uuu direttore d’orchestra!! ci sei? sei sveglio? bambini chiusi a teatro 2 ore di canzoni? yu-uuu!
In realtà la cosa che mi fa più ridere è quel “comunque”: è proprio da bimbo capriccioso vendicativo.
Vabbè.

Vi svelo un segreto: i bambini lo sanno che BN doesn’t exists
O comunque lo sapranno presto.

Quindi perché dir loro una cosa che finirà inevitabilmente prima o poi per deluderli?
Pare che la risposta comune sia: eeeh per fargli vivere la magia il sogno etc…

Ok, in realtà i bambini non hanno bisogno delle vostre stronzate per vivere di magia sogno etc…
Lo fanno già con le cose che esistono.

Se uno spara con un bastoncino mica è scemo, FA FINTA che sia un fucile. Non è difficile.

Nel blog di unapennaspuntata c’è un articolo del 2012 che si chiama “Ma perché credere in babbo natale?"
Andatevelo a spizzà..

Comunque nell’articolo si fa notare che quello di inventarsi storielle è stato per molto tempo un espediente dei genitori per “proteggere” i bimbi da una realtà
che, per sensibilità etc, non sono pronti ad affrontare.
Esempi.
La cicogna, così non immagini che io e la mamma facciamo fichi fichi insieme.
Oppure.
Il nonno è stato portato in cielo da Gesù.
(Nel caso di un nonno abruzzese potrebbe risultare necessario modificare Gesù con un generico angelo. Per via delle bestemmie.)
E va bene...



Ma nel caso di BN qual è il motivo?
“Hey, proteggi anche tu i tuoi bambini dalla consapevolezza che i genitori usano i soldi guadagnati dal proprio lavoro per far regali ai figli!"


Ma non sarà meglio far capire fin da subito il valore deldenaroneldonare?
bonghedeghedebonghedebomg-
-din-don-dan!
Buon anno.
Ps E comunque Babbonatale è San Nicola di Bari, da cui Santa Klaus, andatevi a spizzà la storiella..

pps ed è magro

giovedì 22 dicembre 2016

Senzatempo su Volpe


Individualmente, non sono tipo da dare confidenza presto alle persone appena conosciute.
Ci sono due casi eccezionali: esco con amici e mi viene presentato qualcuno di nuovo che ha già confidenza con gli altri; la persona appena conosciuta è una ragazza che mi piace.
Le eccezioni che confermano la regola hanno comunque i corrispettivi negativi: insulto deliberatamente gli amici di amici con pretesti futili; deludo fortemente la ragazza che mi piace con commenti razzisti od omofobi o tutti e due insieme.
Ogni tanto qualche ragazza, confusa da tanto anticonformismo, s’innamora a caso finché non scopre che è tutto uno sgherzone.

Fila in banca, una rottura.
Un individuo socializza con altre persone. Il discorso vira sulle solite cose: governo ladro eccetera.
L’individuo, che ormai ha coinvolto 5-6 signore, crede di essere il gran maestro di cerimonia e si lancia in un monologo simil-satirico dozzinale che però
lui si sente Letterman.

Ridimensioniamo. Brignano.

Le signore ridono per carineria e per ipocrisia.
Lui ovviamente non se ne accorge e continua spedito.

Ad un certo punto prova ad allargare l’elettorato e, dopo un altro battutone, tenta di incontrare il mio sguardo in cerca di un sorriso di approvazione.
Lo guardo.
Gelido.
Una statua.
Lo sfido.
Il mio sogno è di fargli cambiare espressione da ammiccante/sorridente a delusa/depressa.
E per un microsecondo succede anche.
C’è un momento in cui lui ha ancora mezzo sorriso ma negli occhi si avverte un qualche senso di pericolo. Bellissimo.
Eh lo so, sono gusti.
Comunque lui distoglie lo sguardo e fa finta di niente.
E torna al suo pubblico.

Su FilmTV trovo una recensione di Timeless, una nuova serie su Fox dal 22 dicembre.
Viaggi temporali e spionaggio? Diamine, sono tutto tuo!
Ecco, siamo nel caso in cui la sconosciuta mi piace, potenzialmente.

Nell’episodio pilota i tre protagonisti, un militare una storica ed una sorta d’informatico/pilota(...ooooook...), si trovano nel giro di neanche 10 min coinvolti
in un viaggio indietro nel tempo.
MCC, così al volo?
(Si ho scritto MCC invece di WTF, ora amatemi)

In Alias, se non ricordo male, c’è voluta tutta la prima puntata prima che Jennifer Garner accettasse di entrare nella CIA.

Comunque, cerco di stare ala gioco.
E la pazienza mi ripaga, perché puntata dopo puntata la serie con le grandi potenzialità e le basse pretese (parliamoci chiaro, Sorrentino ci avrebbe fatto un’intera stagione sulla decisione se fare o meno il viaggio) inizia a convincere.

Innanzitutto gioca sull’autoironia.
Dunque se la macchina del tempo, attivandosi, fa volare tutti i fogli del laboratorio come da sci-fi classico inflazionato, nella puntata dopo si comprano dei fermacarte.
E poi, alcune “vaccate" in sede di sceneggiatura (tipo salvo-la-giornalista-che-so-che-deve-schiattare-nel-passato-perchè-mi-ricorda-mia-moglie-morta-nel-presente) sono talmente cialtrone che quasi quasi glie le lasci fare senza prendertela troppo.

E se poi stai al gioco è un attimo ad abbassare la difesa ed esaltarsi per quel nazista che è in realtà una spia inglese che si presenta ai nostri dicendo: il mio nome è Flaming, Ian Fleming (!)

E poi dopo ogni puntata vai a studiarti l’evento storico di cui si è trattato.
Cosa sapevo io dell'Hindenburg o dell’assassinio di Lincoln?
Adesso ne so qualcosa.

E fare incuriosire lo spettatore sulla storia americana è un cazzo di merito senza se e senza ma.



sabato 17 dicembre 2016

Appaiare gli spaiati

Riappaiare i calzini.
Si dice così no?
(L’applicazione Note sul Mac me lo dà come errore)

Fai il bucato, stendi. Per quanto mi riguarda, i panni stesi potrebbero rimanere lì per sempre.
Capita però, a volte, che nei ritagli di tempo ti dici:
“Toh, sai che c’è, mo faccio il moderno, ripongo i vestiti asciutti negli appositi cassetti, mi piace e sono moderno”.
Da qui la rottura di coglioni di livello 8 di riappaiare i calzini, per dirla a la Rocco Schiavone.
(Prima stagione, sei episodi, con M.Giallini protagonista, qui sotto il link per vederla)
http://www.raiplay.it/…/Rocco-Schiavone-S1E1---Pista-nera-7…

Cioè mettersi a cercare il corrispettivo di ogni calzino vuoi per una trama disegnata sulla caviglia, vuoi per il simbolino nike,
tessuti, disegni o addirittura macchie del tempo, buchi sull’alluce, colori odori sapori ed è meglio che ci fermiamo qui.

Ora, dato per assodato, e -lo sappiamo tutti- la scienza non ne parla per via di cospirazioni interne eccetera,
che le lavatrici sono in realtà dei micro buchi neri però col sonoro, io mi domando dove cazzo è finito l’altro calzino kappa con le tipe che stanno culo a culo?!

Ovvero calzini scomparsi. La statistica ci dice che ogni tre lavaggi scompare un calzino. Circa.
Un bel giorno ho deciso che avrei fatto la rivoluzione, e, ignobilmente ingrato della lezione/educazione genitoriale,
ho iniziato ad appallottolare calzini a cazzo.
Ed ecco che si imbastardiscono tutti: grande lusso nero cotone 100% vs china grigio da raccatto;
spugnone calcetto rude tallone-bucato vs divertito/colorato sotto ginocchio con cani;
trama scozzese con elastico tatuatore vs fantasmino da ballerina in realtà comprato per un breve periodo hipster ma soltanto pensato, lo giuro.

L’onnipotenza mi aveva dato alla testa, ma con il tempo ho imparato a rispettare la corrispondenza almeno dei tessuti. (Non sempre).

Le serie italiane che si ispirano a modelli stranieri dovrebbero fare allo stesso modo.
Mi spiego: dovrebbero appallottolare insieme elementi del format importato che sono risultati vincenti (ad esempio Louie di Louis CK o Seinfield, per tornare un po’ più indietro, o ancora Curb Your enthusiasm di Larry David) con invece un approccio made in italy anche-perché-no che sconfini sul guascone/cialtrone tipico del Belpaese (Boris).

Un esempio vincente è Camera Cafè: format francese riformulato su uno stile tutto italico di fancazzismo, camper, Alfa, Pooh, Luca e, soprattutto, Paolo.

Fabio Volo ci ha provato con Untraditional.
(non ho mica citato Louie, Seinfield e Curi Your Enthusiasm così, per gioco)
Accidenti, coraggiosissimo.
Al di là della discutibile scelta del titolo in lingua straniera, che comunque, c’è da dirlo, ha portato bene già proprio a Camera Cafè (e non Caffè) o In Treatment (e non “In Cura”, che avrei trovato bellissimo come titolo), la prima stagione si sviluppa tra affanni e momenti invece spassosissimi, un Fabio Volo forzatamente candide e vittima degli eventi e dei comprimari invece dinoccolati e scorrettissimi come il sublime Raimondo l’agente.

Ve lo lascio scoprire, se ancora non l’avete incrociato.
Untraditional di e con Fabio Volo, su D play
http://it.dplay.com/untraditional/stagione-1-episodio-1/

martedì 13 dicembre 2016

Anacronistici Cronici

Accuso mia nonna (classe ’35) di atteggiarsi a finta vecchia.
L’illuminazione mi è arrivata qualche notte fa, sdraiato supino a non dormire.

Era il ’93 quando andammo a Eurodisney Paris, con anche mia sorella e mia madre.
Mi sono ricordato di come parlava ai francesi, che fossero addetti alla sicurezza o tassisti o portieri d’albergo.
Si atteggiava a vecchia già allora.
Si faceva accompagnare a braccetto, si faceva aiutare a fare le scale si faceva portare le valigie la borsa etc.
Ogni tanto ricordava a questi sconosciuti il marito morto con la voce simil-rotta dal pianto che fa tanto mèlo.


Siamo ad oggi. Un bel giorno le ho detto “fai la finta vecchia”.
Mi ha ricordato dell’aneurisma e del tumore con la voce simil-rotta da pianto, che ormai le scatta in automatico.
Ho detto: “ok ok, ma a Parigi ancora non avevi avuto nulla”.
Mia madre mi ha confermato che in effetti, si, già si atteggiava a vecchia.

Faccio notare a mia nonna che trema quando si serve da mangiare e tutti devono guardarla con apprensione, pensare: “poverina”;
ma nulla trema quando tiene in mano la sigaretta o quando deve accendersela.
Una spada.
(Due pacchetti di al dì, lei dice invece "uno e non lo finisco neanche”; ma è già il secondo..)

Le rinfaccio C.Eastwood che ha girato Sully, K.Douglas che ha appena compiuto 100 anni.
Suo commento: “un gran puttaniere”.
Vabbè.
Stamattina a tradimento perfino la Franca Valeri novantacinquenne in tourneè...

Ora, c’è da dire che Tom Cruise è un po’ invecchiato, mica tanto.
Ma.
Come per la ex-moglie in Paperboy, mi ha fatto brutto vederlo effetto imbotulinato nel trailer di Jack Reacher.
Della serie puoi fare il duro quanto ti pare, i muscoli ce li hai, ma ti sta venendo la faccia di Cicciobello.
E non sei né John goodman né Joe pesci da poter sostenere cotante guanciotte e fare brutto lo stesso.

Hanno rilanciato J.Bourne con J.Grenner per svecchiarlo (flop) ma ci hanno ripensato.
Non si contano gli svecchiamenti su Spiderman e Superman (che poi chiamano sequel, remake, o reboot, vabbè)..
Ma perché rifare oggi “La mummia” (del’99) sostituendo il protagonista (B.Fraser, classe ’68) con uno più vecchio (T.Cruise, classe ’62)?
Questo è davvero perverso.

Hollywood sta permettendo a Brendan Fraser di atteggiarsi a finto vecchio, sappiatelo.
E sta facendo credere a Cruise di poter continuare a zompare sui divani come un ragazzino e fidanzarsi ogni due anni con una qualche
mia icona adolescenziale.
Rivoglio Eurodisney.
AE (Classe '83)