giovedì 22 dicembre 2016

Senzatempo su Volpe


Individualmente, non sono tipo da dare confidenza presto alle persone appena conosciute.
Ci sono due casi eccezionali: esco con amici e mi viene presentato qualcuno di nuovo che ha già confidenza con gli altri; la persona appena conosciuta è una ragazza che mi piace.
Le eccezioni che confermano la regola hanno comunque i corrispettivi negativi: insulto deliberatamente gli amici di amici con pretesti futili; deludo fortemente la ragazza che mi piace con commenti razzisti od omofobi o tutti e due insieme.
Ogni tanto qualche ragazza, confusa da tanto anticonformismo, s’innamora a caso finché non scopre che è tutto uno sgherzone.

Fila in banca, una rottura.
Un individuo socializza con altre persone. Il discorso vira sulle solite cose: governo ladro eccetera.
L’individuo, che ormai ha coinvolto 5-6 signore, crede di essere il gran maestro di cerimonia e si lancia in un monologo simil-satirico dozzinale che però
lui si sente Letterman.

Ridimensioniamo. Brignano.

Le signore ridono per carineria e per ipocrisia.
Lui ovviamente non se ne accorge e continua spedito.

Ad un certo punto prova ad allargare l’elettorato e, dopo un altro battutone, tenta di incontrare il mio sguardo in cerca di un sorriso di approvazione.
Lo guardo.
Gelido.
Una statua.
Lo sfido.
Il mio sogno è di fargli cambiare espressione da ammiccante/sorridente a delusa/depressa.
E per un microsecondo succede anche.
C’è un momento in cui lui ha ancora mezzo sorriso ma negli occhi si avverte un qualche senso di pericolo. Bellissimo.
Eh lo so, sono gusti.
Comunque lui distoglie lo sguardo e fa finta di niente.
E torna al suo pubblico.

Su FilmTV trovo una recensione di Timeless, una nuova serie su Fox dal 22 dicembre.
Viaggi temporali e spionaggio? Diamine, sono tutto tuo!
Ecco, siamo nel caso in cui la sconosciuta mi piace, potenzialmente.

Nell’episodio pilota i tre protagonisti, un militare una storica ed una sorta d’informatico/pilota(...ooooook...), si trovano nel giro di neanche 10 min coinvolti
in un viaggio indietro nel tempo.
MCC, così al volo?
(Si ho scritto MCC invece di WTF, ora amatemi)

In Alias, se non ricordo male, c’è voluta tutta la prima puntata prima che Jennifer Garner accettasse di entrare nella CIA.

Comunque, cerco di stare ala gioco.
E la pazienza mi ripaga, perché puntata dopo puntata la serie con le grandi potenzialità e le basse pretese (parliamoci chiaro, Sorrentino ci avrebbe fatto un’intera stagione sulla decisione se fare o meno il viaggio) inizia a convincere.

Innanzitutto gioca sull’autoironia.
Dunque se la macchina del tempo, attivandosi, fa volare tutti i fogli del laboratorio come da sci-fi classico inflazionato, nella puntata dopo si comprano dei fermacarte.
E poi, alcune “vaccate" in sede di sceneggiatura (tipo salvo-la-giornalista-che-so-che-deve-schiattare-nel-passato-perchè-mi-ricorda-mia-moglie-morta-nel-presente) sono talmente cialtrone che quasi quasi glie le lasci fare senza prendertela troppo.

E se poi stai al gioco è un attimo ad abbassare la difesa ed esaltarsi per quel nazista che è in realtà una spia inglese che si presenta ai nostri dicendo: il mio nome è Flaming, Ian Fleming (!)

E poi dopo ogni puntata vai a studiarti l’evento storico di cui si è trattato.
Cosa sapevo io dell'Hindenburg o dell’assassinio di Lincoln?
Adesso ne so qualcosa.

E fare incuriosire lo spettatore sulla storia americana è un cazzo di merito senza se e senza ma.



Nessun commento:

Posta un commento